OBIETTIVO SPECIFICO E DESTINATARI
Consolidamento di un’efficace e partecipata comunità educante, in grado di favorire l’affermazione di un nuovo modello relazionale e formativo, atto a contrastare il disagio dei minori, accentuato dalla pandemia, facendo leva su azioni finalizzate a promuovere un alternativo ed innovativo modello di apprendimento, basato sull’outdoor education collegato alle distintive caratteristiche naturali dell’ambiente esterno, in primis il bosco e l’acqua, e allo svago e all’attività fisica en plein air.
L’obiettivo è di intrecciare educazione formale, informale e attività ludiche per l’empowerment dell’infanzia e dell’adolescenza, attraverso percorsi di conoscenza che coinvolgano i bambini/adolescenti in modo globale in tutti i diversi linguaggi. L’azione educativa si svilupperà in un teatro naturale in cui genitori e figli, con l’ausilio di insegnanti e mentoring, generano un nuovo modo di stare assieme, con il supporto della comunità educante, fondato sul riferimento identitario, sull’ambiente naturale sul genius loci del territorio, al fine di attivare processi di integrazione sociale e nuovi sentieri professionali.
L'attività formativa all'aperto oltre a ridurre il rischio di contagio, favorirà un apprendimento esperienziale basato sul luogo, in cui i partecipanti, anche attraverso specifiche attrezzature ludiche da loro realizzate, possono mettersi alla prova affrontando una serie di sfide svolte in situazioni di gruppo, con la possibilità di esplorare e sperimentare. Per arginare il disagio economico, alla base di numerose problematiche famigliari, e rimuovere l’immobilità nella ricerca di condizioni migliori di vita, il progetto favorirà il consolidamento di prospettive professionalizzanti che mettano al centro il protagonismo di coloro che sono esclusi, giovani disoccupati e anziani, attraverso la costituzione di una Cooperativa di Comunità. La Cooperativa favoirirà, altresì, forme innovative di welfare di comunità. L’empowerment del ‘luogo’, inteso come spazio formativo e valoriale di sostegno per i minori attiverà positive dinamiche culturali e relazionali. L’attivazione di un centro socio-culturale con annessa biblioteca e rete internet gratuita, consentirà di dare una risposta concreta all’assenza totale di luoghi di ritrovo fondati sull’incontro e lo scambio culturale e di esperienze tra le diverse generazioni. La realizzazione del sito, il largo uso dei social nelle azioni di animazione e una specifica attività formativa dedicata all'alfabetizzazione informatica delle famiglie, dove i minori svolgeranno il ruolo di tutor, favorirà l'acquisizione di abilità informatiche e telematiche ed abituerà gli adulti all'uso di internet.
I DESTINATARI diretti del progetto sono i 118 i minori di Castellafiume (popolazione da 3 a 17 anni) e le loro famiglie. Ma più in generale il progetto è destinato a tutte le circa 440 famiglie che vivono nel piccolo borgo di Castellafiume ed alle associazioni che operano nel comune.
PRECONDIZIONI E CRITICITA' ATTUATIVE
Castellafiume è un piccolo centro della provincia dell’Aquila che ha una popolazione di 1.067 abitanti, addensati in 441 famiglie. Il borgo è adagiato lungo il fiume Liri e circondato da maestose foreste. Il bosco, un tempo importante e unica fonte di reddito, ancora oggi ha una notevole rilevanza economica ed occupazionale. La collocazione spaziale del borgo incide negativamente sulla variabili economico-sociali e accentua il divario territoriale.
Castellafiume presenta una situazione piuttosto critica sotto il profilo economico-sociale: il reddito medio pro-capite è tra i più bassi d'Abruzzo; circa il 10% delle famiglie usufruisce del reddito di cittadinanza, numerosi sono i disoccupati. La condizione dei minori presenta una serie di criticità rilevanti: circa il 20% di essi ha difficoltà di apprendimento e demotivazione culturale non colmata da uno skill genitoriale adeguato, l’incidenza di adulti con diploma o laurea è piuttosto bassa, numerosi sono i ragazzi che abbandono gli studi. Ciò genera una diffusa poverà educativa. Nel borgo non è presente alcun servizio culturale e sono pochissime le associazioni attive. Le reti relazionali di comunità risultano deboli, prevalgono atteggiamenti individualistici che impediscono il consolidamento di un diffuso capitale sociale in grado di contribuire a contrastare il degrado sociale ed a favorire gli scambi tra le diverse generazioni.
La difficoltà dei collegamenti di rete genera un notevole "digital divide" che incide negativamente sui processi di digitalizzazione. L'uso di interner delle famiglie è piuttosto contenuto. Le suddette criticità impediscono la strutturazione di un'efficace Comunità Educante. Ad oggi i protagonisti della Comunità Educante, comune, scuola, parrocchia, mondo associativo, cittadini del borgo, nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, non sono riusciti ad attivare fluide ed efficaci reti di collaborazione e ad incidere sulle criticità socio-economiche del piccolo centro abruzzese.
Le criticità prevedibili in fase attuativa del progetto, risiedono tutte nelle problematiche culturali che caratterizzano la mentalità del borgo. Le famiglie bisognose di sostegno ed i minori in stato di maggiore difficoltà, dimostrano spesso diffidenza e chiusura verso quelle attività che potrebbero esporre pubblicamente le loro fragilità.
Da ciò discende la scelta di individuare un target di beneficiari finali, costituito dalla totalità minori. Rivolgendosi attraverso la scuola, la parrocchia ed il comune a tutti gli studenti ed alle loro famiglie, si attua una condizione compensativa e non discriminatoria di alcuno. I bambini nel gioco, nell'apprendimento e nella pratica sportiva, cooperano senza distinzione di censo, differenze etniche e culturali; tutte le famiglie sono responsabilizzate in un'ottica di cooperazione reciproca per il benessere collettivo dei loro figli e di tutta la comunità. Il mutuo sostegno fornito dalla 'banca del tempo', sperimentata all'interno della Cooperativa di Comunità, risulta particolarmente efficace per superare le differenze: ognuno mette a disposizione ciò che può in una formula compensativa.
La cooperativa di Comunità contrasta l’individualismo - che costituisce un importante fattore di criticità - e può costituire una prospettiva economica e d'impresa per molte persone che versano in stato di bisogno. Si è avuto modo di verificare, già in fase di progettazione, come la condivisione sia la vera formula per far cadere pregiudizi e chiusure culturali e per rimuovere atteggiamenti individualistici che, alla luce dell’analisi svolta, costituiscono freno e barriera alla positiva condensazione delle reti sociali.